
Per ogni appassionato dell’open source il paradigma della “cattedrale e del bazaar” è una grande fonte di ispirazione (per approfondire, si veda il celebre saggio di Eric Steven Raymond sullo sviluppo del software) e il desiderio di vedere i più blasonati software open adottati anche in ambito aziendale è una conseguenza naturale. Tale adozione non solo favorirebbe lo sviluppo dell’ecosistema, ma stimolerebbe anche la crescita di applicazioni libere con il supporto per l’uso professionale, incentivando il riutilizzo, il miglioramento attraverso progetti collaborativi e infine la condivisione dei benefici per l’intera comunità. Basta osservare l’evoluzione di Linux per comprenderne il potenziale impatto strategico.
Negli ultimi anni, Linux si è ormai affermato come standard sui server web e sta guadagnando terreno anche nell’ambito dei data center aziendali per quanto riguarda applicativi e database, anche all’interno dell’ecosistema SAP.
Gli strumenti di gestione del data center che spaziano dall’hardware ai container e macchine virtuali offrono vantaggi significativi rispetto alle soluzioni basate su Windows: la gestione delle macchine diventa meno onerosa economicamente grazie alla vasta gamma di alternative libere e alla potenza degli strumenti disponibili e personalizzabili su questa piattaforma.
La vera sfida tuttavia rimane l’adozione di Linux sui client per la ridotta economia in questo settore che non consente uno sviluppo adeguato nonostante gli sforzi: questo è conseguenza diretta del poco share sul totale degli utenti degli strumenti per ufficio dato soprattutto dalla resistenza al cambiamento per chi è ormai abituato alla suite MS e questo rappresenta un ostacolo rilevante. Per l’utente alla fine non si tratta tanto di una carenza funzionale nelle alternative open source come OpenOffice, LibreOffice, WPS o persino le soluzioni a pagamento quali la suite di Google, quanto della difficoltà nel superare abitudini consolidate e la diffidenza verso nuove interfacce. Questo dibattito, ricco di sfumature, potrà proseguire per anni e richiede un approccio graduale e mirato per essere superato.
Li dove abbiamo aziende giovani e non già viziate da anni di Windows, Excel e Word magari si può riuscire: se avete un gestionale serio come SAP e vi basate su distribuzioni stabili con buone scelte software, vedrete una rapida diminuzione dei costi totali. Di solito le applicazioni necessarie per la maggior parte dei client aziendali sono abbastanza semplici, basti pensare alla produzione o alla logistica sino ad arrivare alla qualità o alla manutenzione: con un client di posta, una buona suite da ufficio e pochi altri strumenti ve la caverete.
Essenziale per partire con una buona base è avere o acquistare un parco macchine che offre una buona compatibilità con linux, sia per desktop che notebook o stampanti. Ormai ci sono svariate scelte dai marchi piu blasonati come Lenovo a brand di nicchia.
L’accoppiata vincente dal mio punto di vista per un buon client è la distribuzione Ubuntu con la suite LibreOffice supportata da Nexcloud: basandovi su un desktop XFCE con interfaccia grafica pulita e semplice l’uso diventa intuitivo al livello di MacOS. Ubuntu come le altre distruzioni basate su Debian sono molto ben documentate anche dal lato utente, la curva di apprendimento quindi è veloce, in qualche mese di utilizzo il supporto si stabilizzerà ad un livello adeguato. Certo dovrete valutare bene che tutte le procedure aziendali siano coperte da software disponibili su Linux e all’inizio probabilmente vi dovrete organizzare con l’emulazione Wine o macchine virtuali centralizzate per supportare qualche software. Nel tempo avrete modo di creare programmi ad hoc per semplificare i processi eliminando alcune incompatibilità: sviluppare su software open è molto più economico e veloce e ci sono miliardi di soluzioni da cui poter partire, con un reparto IT che ha una buona conoscenza dell’open sarete facilitati di molto nella gestione e nello sviluppo, non sarete più su una scatola chiusa su cui è impossibile intervenire senza incaricare la casa madre.
In sintesi, l’adozione di soluzioni open source in ambito aziendale rappresenta non solo un’opportunità per contenere i costi, ma anche un motore di innovazione, collaborazione e flessibilità. Con il giusto approccio e il supporto adeguato, Linux e l’open source possono diventare una valida alternativa sotto ogni aspetto dell’infrastruttura IT aziendale contribuendo a un futuro tecnologico più aperto e sostenibile.